Come Mordak divenne ciò che è.
Indice delle sessioni; Periegesi del Meridione
Le origini
Sei Mordak, un Umano, figlio del volgo disperso degli Ircani: da secoli l’Impero domina sul Meridione e gli Ircani formano il grosso della popolazione del cuore dell’Impero, spesso relegati a ruoli servili o comunque esclusi da quelli apicali, riservati ai membri del Sangue, almeno da quando, circa cinquecento anni fa, Erode Aristobulo Sotere decretò la Serrata del Senato.
Tira 1d4 per vedere da dove vieni:
- Tiro, la capitale dell’Impero; vieni da una famiglia di funzionari dell’annona;
- Sidone, la porta dell’Impero, lungo le sponde del fiume Stige; la tua famiglia gestisce una locanda;
- Vieni da una famiglia servile di un latifondo dei Corneli, una delle gens più influenti dell’Impero;
- Durenda, la città dei Visigobli. Tuo padre era un ausiliario della quindicesima legione, la Ferrea.
Da sempre sei stato affascinato dai misteri, dalle leggende dimenticate e dalla magia; un giorno hai deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di raggiungere la Bottiglia, dove ha sede l’Università, la più famosa scuola di magia del mondo conosciuto.
L’Oceano Stellato
Sei scappato e ti sei imbarcato come mozzo in una galea dei Corsari, comandata dal corsaro Fiuta Le Gemme, che ha superato gli Stretti e si è lanciato nelle vastità dell’Oceano Stellato.
Hai navigato per più di quaranta schiavi, secondo il computo del tempo in uso tra i Corsari. Infatti il tempo nell’Oceano Stellato scorre diversamente, senza che il Sole sorga mai a scandire il passare dei giorni, e il modo migliore per tenerne traccia è contare quanti schiavi vengono consumati dagli elmi nocchieri, uno strumento di stregoneria che permette di muoversi e orientarsi tra le vastità astrali.
Durante il viaggio, avete fatto scalo sul dorso della Tortuga, il rifugio dei Corsari; tira 1d4 per vedere cosa è successo:
- Hai vinto una pozione di guarigione (4d4+4) giocando a dadi con un tagliagole Burgundo di cui non ricordi il nome, ma il cui ghigno sanguinario ancora ti gela il sangue quando ci ripensi;
- Muovendoti tra i tavoli di una bettola del porto, hai per sbaglio versato del vino addosso al corsaro Pelle Di Pecora; sei riuscito a scappare e a rifugiarti a bordo, ma sai che ha chiesto informazioni su di te e che te la ha giurata;
- Hai sfidato a dama astrale una Strega, Sguardo Nel Vuoto, e sei riuscito a vincerla. Secondo i costumi del popolo dei Corsari ti deve un favore;
- Hai fatto amicizia con uno spadaccino corsaro, Occhio Per Occhio.
La nave ha ripreso il largo e sei approdato alla Bottiglia, presso uno dei suoi numerosi porti.
La Bottiglia
Sei rimasto affascinato da questa immensa città, dove gente di tutti i popoli si dedica al commercio al riparo dai balzelli imperiali; sparse per la città si trovano le sette scuole che costituiscono l’Università, una per ogni distretto; un ottavo distretto, il più grande di tutti, ospitava l’Accademia della Negromanzia, ma ora è ridotto in rovine, dopo che i Negromanti funsero da quinta colonna dell’Impero quando questo tentò di occupare la Bottiglia, ai tempi di Erode Aristobulo Sotere.
Hai dovuto vivere di espedienti per qualche tempo, mentre racimolavi i denari per iscriverti all’Università; tira 1d4 per vedere come ti sei arrabattato:
- Hai fatto da garzone alla Bettola della Gorgone. La padrona, Gorgone, ti ha cacciato dopo che ti ha beccato che rubavi dalla cassa;
- Hai lavorato come inserviente al Tempio della Fiamma Imperitura. I bonzi ti hanno preso in simpatia; in particolare Lentulus, il lama del tempio, ti ha donato una gemma con la quale ti sei potuto pagare l’ingresso all’Università;
- Hai servito nella milizia cittadina sotto il sergente Hakan, un Visigoblo; sei rimasto in buoni rapporti con lui dopo che hai lasciato la milizia e hai continuato ad andare a cena a casa sua e di sua sorella Irmak;
- Ti sei guadagnato da vivere come sgherro delle Sciarpe viola, un’organizzazione criminale dedita al pizzo e all’usura. Non ci si conosce per nome tra le Sciarpe viola, ma solo per soprannome; a fare coppia con te quando andavate a riscuotere era Sorriso, un Ungro ilare e nerboruto.
Finalmente sei diventato una matricola, ammessa allo studio del trivio.