Volume II, diciottesima sessione – Il giorno della marmotta

Cronaca della diciottesima sessione della seconda avventura “Per favore non mordermi sul collo” della campagna di D&D “Quella sporca quartina

Level Up!; Indice delle sessioni; Sessione successiva

In breve

Abbiamo scoperto dove si trovano i Cunicoli delle Marmotte; arrivati lì, ci è stato spiegato perché hanno rotto l’alleanza con gli Uomini. Di corsa a Pozza per indagare, dove gli indizi puntano verso la foresta infuocata: la affronteremo la prossima sessione.

Dopo la sbornia

La sessione inizia con il gruppo che si sveglia un po’ stordito dopo la notte di bagordi per festeggiare il matrimonio tra Lucius e la Madre. Ci riuniamo per fare colazione e iniziamo a pensare sul da farsi. Passa la linea di Gianmarco e Llew e decidiamo che la prima cosa da fare è raggiungere le Marmotte e ottenere la loro alleanza.

Llew e Heydak decidono intanto di passare da Spaccauomini, il capo della Sacra Forgia, per farsi fare foderi e faretre all’ultimo grido per le loro armi; con l’occasione Heydak ritira il suo arco e Llew si informa fra quanto sarà pronta la usa arma inastata ammazzadraghi: bisogna avere pazienza ancora sei giorni e ringraziate che ci abbiamo lavorato anche durante il matrimonio della Madre, quando tutti gli altri si stordivano in fiumi di birra.

Ci rechiamo quindi presso le Grotte della Madre per chiedere un’udienza con l’Effeminato, il capo degli stregoni; purtroppo ci capita una doccia fredda: gli alleati delle Marmotte erano gli Uomini di Pozza e non i Nibelunghi e quindi sarebbe meglio che il gruppo andasse a chiedere a loro; oppure forse a qualche creatura fatata. L’unica cosa che sa è che l’alleanza tra gli Uomini e le Marmotte finì circa un secolo fa, quando prese fuoco la Foresta Piangente.

Parlando con Apollonia e Euridice

Ci sovviene che Apollonia, la ninfa del fiume, potrebbe contare come creatura fatata e quindi decidiamo di contattarla via sms con un sending; viene fuori che non ne sa molto, ma ci consiglia di chiedere o a Euridice o alla Dolce Lena. Di andare dalla Dolce Lena non è che abbiamo molta voglia, abbiamo infatti il dubbio che c’entri qualcosa con il feto di Troll che Lucius ha abortito.

Purtroppo Euridice è morta appassita, ma Iris ha l’ideona che forse qualcosa della ninfa è rimasto dentro di lei, viste le trasformazioni occorse in lei quando è ritornata in vita grazie alla magia della driade; lancia quindi un incantesimo per contattare il riflesso dello spirito della ninfa che aleggia su di lei e riesce così a sapere dove si trovano i cunicoli delle marmotte, come Euridice fosse solita recarsi nei pressi e attendere su una pietra levigata che le marmotte le si facessero incontro e, infine, come l’alleanza tra le Marmotte e gli Uomini fosse suggellata dallo scambio di cuccioli.

Marcia forzata verso i Cunicoli

Ormai s’è fatto mezzogiorno e non vogliamo perdere tempo: saltiamo sui nostri capralli e ci dirigiamo verso le montagne, passando per il villaggio, ormai disabitato, dei Boscaioli. Quando ci stiamo avvicinando al villaggio, vediamo in lontananza una pattuglia di soldati del Duca: una decina di guerrieri i cui mantelli sono ornati da piume di corvo; ci buttiamo ai lati del sentiero tra la neve alta e, per fortuna, non ci scoprono e tirano dritto.

La luna di sangue si avvicina e il tempo stinge, decidiamo quindi di forzare la marcia durante tutta la notte, per arrivare alla conca su cui si affacciano i cunicoli all’alba del giorno dopo. Lo spettacolo è bellissimo alla luce tenue del sorgere del sole: un candido anfiteatro naturale, dove i colori caldi nel sole nascente si specchiano su nevi inviolate, al cui centro sorge la grande pietra levigata usata per gli scambi dei cuccioli. Il gruppo si accovaccia sulla pietra, in attesa che le Marmotte si facciano sotto.

Foglia, la Marmotta

Passa un po’ di tempo e ci sorge il dubbio che in inverno le Marmotte, essendo Marmotte, vadano in letargo; aguzzando la vista, riusciamo a notare alcuni movimenti tra la neve che ricopre tutta la scena; Iris evoca con un incantesimo del cibo (ghiande, noci e altre leccornie) e lo lascia lì sulla pietra, sperando in questo modo di attirare i roditori.

Vediamo che il manto nevoso si solleva, come se qualcosa si stesse dirigendo verso di noi scavando un piccolo cunicolo sotto la superficie e finalmente emerge dalla neve, ai piedi della pietra, il volto di una marmotta. Annusa il cibo, ci scruta e poi si rivolge a Iris: “Ciao Euridice; è tanto tempo che non venivi a trovarmi” e, quando Iris la guarda basita, continua “sono Foglia, non mi riconosci?”

Iniziamo così una chiacchierata con Foglia, l’animista, una delle più vecchie tra le Marmotte che, appunto per la sua esperienza e saggezza, è stata lasciata di vedetta mentre le altre dormono in letargo.

Veniamo a sapere che le Marmotte accusano gli Uomini dell’incendio della Foresta Piangente: sono stati loro e non il Duca Draco; l’ultimo cucciolo che gli Uomini scambiarono con loro, appena cresciuto rubò il Talismano di Fuoco, un oggetto incantato che le Marmotte usavano per scaldarsi durante l’inverno, e lo portò a Pozza, dove gli Uomini lo usarono per dare fuoco alla Foresta Piangente, per vendicarsi degli Gnomi che la abitavano e che impedivano il transito attraverso la foresta alla chiatte che scendevano cariche d’armi lungo il Fiume delle Ninfe.

I nostri eroi perorano la causa degli abitanti di Pozza: forse saranno stati i loro antenati a comportarsi male, ma adesso hanno bisogno del vostro aiuto. Cosa possiamo fare per convincervi ad aiutarli? Passa il suggerimento di andare alla ricerca del Talismano, restituirlo alle Marmotte e magari così porre fine all’incendio secolare che consuma la foresta.

Gianmarco sono un po’ di sessioni che sogna una marmotta da portarsi in spalla e così Foglia decide di unirsi in questa cerca, a tutela degli interessi della sua stirpe e per aiutare la sua amica Euridice.

Cavalcata verso Pozza

Carichiamo Foglia sulle spalle di Llew, montiamo sui nostri capralli e ci lanciamo giù per le montagne verso Pozza; l’imbrunire ci sorprende a metà strada e questa volta decidiamo di fermarci a riposare in una delle innumerevoli fattorie che costellano la Valle. Ci viene offerta una zuppa calda e un bel pagliericcio nella stalla, dove ci addormentiamo al tepore dell’alito dei nostri capralli. La mattina ci alziamo all’alba, facciamo una rapida colazione a base di uova e semolino e salutiamo i nostri anfitrioni con una moneta d’oro; poi in sella e via di corsa.

Arriviamo a Pozza al primo pomeriggio; la città sembra tranquilla, ma Odino, mandato in ricognizione da Heydak, nota alcune pattuglie di volontari che controllano i dintorni o stanno di vedetta sugli spalti. Lasciamo i capralli alla stalla vicino alle porte della cittadina, ancora divelte, e andiamo a cercare i maggiorenti della città per riunirli da Dassus, il fabbro, per decidere cosa fare.

Llew si reca da Valf, il rappresentate dei Boscaioli, che si inginocchia dinnanzi a lui appena vede che porta Furiosa, e lo mette al corrente della situazione al villaggio dei Boscaioli e gli ordina di andare a chiamare Rortus e di presentarsi con lui dal fabbro.

Intanto Iris era passata a convocare Nystandius e con l’occasione ne aveva approfittato per comprare della polvere di diamanti e una pozione a prezzo scontato, ottenendo in più in omaggio anche una pergamena magica: siamo capitati nella stagione dei saldi! Heydak poi istillerà il dubbio che Iris si sia fatta turlupinare.

Il consiglio di Pozza

Cambio scena: siamo da Dassus con i png principali e li avvisiamo che Zantus è morto, che è stato decapitato dagli sgherri del Siniscalco, ma che non devono temere: i Nibelunghi sono dalla nostra parte, abbiamo infatti sgominato i Trogloditi; i monaci sono pronti a scendere in campo; anche i Boscaioli lotteranno con noi, il loro capo ora è Llew in persona; abbiamo con noi anche una rappresentate delle Marmotte: se riusciremo a dipanare il mistero delle foresta infuocata, anche loro si schiereranno dalla nostra parte.

Dassus e Valf sono più che mai decisi a combattere contro il Duca e Nystandius si allinea; solo il vecchio Rortus continua a predicare la prudenza: il Duca è troppo forte, per quanti alleati si possano schierare. La cosa ci puzza e decidiamo di indagare.

Puzza di tradimento

Sciogliamo la riunione e seguiamo Rortus al suo capanno lungo la spiaggia e lo sottoponiamo a un simpatico interrogatorio, condito da uno charme di Heydak, giusto per stare sul sicuro. Viene fuori che Rortus è veramente impaurito del Duca e del Siniscalco: con quest’ultimo, appassionato di leggende e tradizioni, ha avuto più volte degli scambi quando veniva a riscuotere le tasse per il Duca e sa quanto possa essere crudele e spietato, sotto la sua patina di urbanità: guardassero come è ridotto il tempio di Pelor, per capire come è terribile l’ira dei potenti.

Già che ci siamo gli chiediamo di dirci tutto quello che sa sulla foresta; lui è al corrente della storia del cucciolo di Uomo che avrebbe rubato il talismano, solo che la storia gli suona male. Era uso infatti scambiarsi bimbi in fasce: come potevano gli Uomini istillare questi propositi in un neonato? Non è possibile che invece siano state le Marmotte stesse a spedire il bimbo dagli Uomini, per regolare chissà quali conti avessero in sospeso con gli Gnomi senza sporcarsi le mani? Ci fa anche il nome di una Marmotta, Roccia, che viene citata negli antichi manoscritti come preminente nei rapporti tra le due stirpi.

Salutiamo Rortus e torniamo da Nystandius, perché Alberto vuole comprare una pozione di velocità e alcune frecce magiche per Heyak. È il cocco del master e gliela do buona.

Prima di finire la sessione, ricapitoliamo quello che abbiamo imparato.


Marmotte, Uomini e Gnomi

  • I Cunicoli delle Marmotte si trovano sulle alture che chiudono come un anfiteatro una piccola conca montana;
  • Al centro della conca c’è una pietra levigata, sulla quale avveniva lo scambio di cuccioli che suggellava l’alleanza tra Uomini e Marmotte;
  • Nei momenti di difficoltà gli Uomini si rifugiavano nei Cunicoli;
  • Ora nessuno tra gli Uomini ricorda dove si trovino esattamente i Cunicoli;
  • L’alleanza fu rotta un secolo fa, quando prese fuoco la Foresta Piangente, dove vivevano gli Gnomi;
  • Da quel momento le Marmotte non scambiarono più i cuccioli;
  • Le Marmotte incolpano gli Uomini dell’incendio della foresta; un cucciolo di uomo infatti rubò il Talismano di Fuoco che scaldava le Marmotte durante l’inverno e gli Uomini lo usarono per dare fuoco alla foresta.
  • Gli Gnomi che abitavano la Foresta Piangente, infatti, resistevano tenacemente a qualsiasi tentativo di compromesso: non volevano che le chiatte cariche di armi scendessero lungo il Fiume delle Ninfe, attraverso la foresta.
  • La versione messa in giro dagli Uomini è che fu il Duca Draco a dar fuoco alla foresta, poiché gli Gnomi resistevano al suo dominio.
  • I cuccioli venivano scambiati in fasce: non è che forse sono state le Marmotte a inscenare il furto, di modo che gli Uomini facessero ingenuamente il lavoro sporco per loro? Se così è stato: perché?
  • D’inverno le Marmotte vanno in letargo.

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