In breve
Abbiamo cercato lo stendardo nei templi, ma nisba.
In lungo
Sono due sessioni; c’è tanta carne al fuoco e poca memoria, spero di non dire troppe castronate. Eravamo rimasti con il party che si era comodamente sistemato in una catapecchia abbandonata nei bassifondi. E fu mattina e fu sera: terza notte. Se non ricordo male, è il solito Sargon a fallire il TS e gli spuntano dei comodi artigli.
Si era deciso che lo Stendardo doveva essere in uno dei templi, quindi il gruppo si fionda verso la spianata sacra; è il crepuscolo, manca ancora un’ora al coprifuoco e gli ultimi fedeli stanno lasciando i tempi per rientrare. Ci sono quattro templi, che danno sullo spiazzo:
- Moloch: un parallelepipedo di pietra nera, le cui porte bronzee sono sbarrate. Esternamente, al vertice della scalinata che conduce alle porte sempre chiuse, c’è un piccolo altare per i riti propiziatori.
- Tanit: un tempio classico, da Grecia antica.
- Erode: ha un pronao costituito da un grande cortile cinto da mura; poi c’è la struttura del tempio vero e proprio, dove non è chiaro se sia o meno consentito l’accesso ai fedeli.
- Dagon: una piscina rettangolare adorna di statue e fontane, con dei gradoni che degradano verso l’acqua.
Il gruppo decide di puntare sul tempio di Erode. Il Bimbo conversa con i legionari di guardia all’ingresso del cortile e viene a sapere che hanno visto uscire di lì lo Stendardo. Si entra nel cortile, dove Chiara con un super tiro riesce a far aprire a Rila la porta che dà nel tempio propriamente detto senza alcun cigolio: tutti dentro! Nella prima stanza non c’è nessuno, ma nella seconda ci sono dei seminaristi accompagnati da un sacerdote che si stanno avvicinando alla stanza in cui sono i PG. Onestamente i ricordi sono confusi, ma succede che il solito Lambar canna il tiro di furtività e si mette a fare il mangiafuoco in mezzo al tempio. Si avvicina il sacerdote, che viene steso con un uno-due dal Bimbo e da Sargon. I seminaristi portano indietro il copro del Sacerdote dicendo che ci sono degli intrusi demoniaci, ma quando gli altri sacerdoti vanno a controllare i PG si sono già dileguati; c’è infatti una stanzetta laterale che funge da biblioteca, dove i nostri trovano da nascondersi. Inizia una parte tediosissima, dove il gruppo gioca a rimpiattino con i sacerdoti, ma purtroppo dello stendardo non c’è ombra e quindi si esce dal tempio con un senso condiviso di impotenza e sfangamento di coglioni che metà basta. Devo avere tirato un 1 naturale nel mio check di masterizzazione.
La scena successiva, vede il gruppo appollaiato sul muro di cinta del tempio di Erode, mentre osserva il percorso del manipolo che di notte pattuglia la spianata. Si aspetta che si siano allontanati e il Bimbo si cala dal muro per dirigersi furtivamente verso la piscina del tempio di Dagon; impariamo subito una cosa interessante: le acque defluiscono attraverso un condotto tenebroso, manca il segno al neon: ‘EXIT – WAY OUT’, ma poco ci manca.
Non facciamo in tempo a gioire per la scoperta, che delle ombre iniziano a muoversi sinuose nell’acqua attorno a Iben; sono delle sirene assassine e fanno quello che ci aspetta che facciano: attaccano il PG di Andrea. Finalmente un po’ d’azione! Il Bimbo scalcia e si arrampica su una statua; Sargon si precipita di corsa per piallare qualche sirena; Rila e Lambar, dall’alto del muro di cinta, tempestano i cattivi di frecce e dardi infuocati. I nostri hanno ragione dei mostri giusto in tempo: sta infatti sopraggiungendo la pattuglia, richiamata dai rumori della battaglia. Tranne Cris, nessuno vuole rimanere ad affrontarli (siamo rimasti scottati dalla prima notte) e quindi – giù per il tubo.
Il condotto di scolo si rivela essere una lunga caverna, con l’acqua che arriva al naso di Lambar e Rila. I nostri eroi proseguono, aiutati dalle luci danzanti invocate dallo gnomo folle. Alla fine, dopo una curva a gomito, si intravede una luminescenza: mostri in agguato. Solito tiro di furtività e ci addentriamo quatti quatti in una grande sala: il torrente sotterraneo finisce contro una grande scalinata che porta a una pronao con sette colonne titaniche; dietro si intravedono le ombre di un bel gruppo di uomini-pesce. Sargon e il Bimbo si avvicinano furtivamente nuotando nell’acqua, mentre Rila e Lambar si apprestano a colpirli da lontano. Conto alla rovescia e Cris scatena una palla di fuoco sugli uomini-pesce, uccidendoli quasi tutti. Il Bimbo salta fuori dall’acqua per stendere quello rimasto, mentre Sargon lo trafigge scagliandogli una lancia. Il fumo dell’esplosione di dirada e scopriamo che sono rimaste altre due figure: un’ombra sulla sinistra che fugge attraverso una porta e un gigantesco tritone quadrumane e super incazzoso che si appresta ad attaccare il gruppo.
Ormai è tardi, è lunedì, domani si lavora e ci salutiamo.